Introduction: While the survival rates for patients with end-stage heart failure have dramatically improved with newer generations of left ventricular assist devices, LVAD-specific infections are important cause of morbidity, mortality, and hospital readmissions in these patients.
Methods: We performed a retrospective analysis of all driveline infections in patients who had undergone LVAD implantation at a single cardiosurgical center. Between June 2013 and March 2017, 51 patients underwent implantation of LVAD. Among these, 12 received Heart Ware LVAD,34 Heart Mate II LVAD, and 5 Heart Mate III LVAD. The end goal for LVAD therapy was destination therapy in three patients and bridge-to-transplantation in 48 patients.
Results: One month, six months, and one-year survival rates were 90%, 85%, and 81%, respectively. Five patients developed driveline infections. Median time from LVAD implantation to driveline infections was 126 days. One of these patients underwent heart transplantation. Two patients were treated with antibiotics and surgical driveline repositioning with extensive debridement of the wound. Two patients with a chronic infection were treated conservatively with regular wound cleaning.
Conclusion: Driveline infections remain a serious therapeutic challenge. With the development of surgical techniques and new devices, it is possible to reduce morbidity and increase survival rate in patients with implanted LVAD.
Key words: Driveline, Infections, LVAD.
Mentre i tassi di sopravvivenza per i pazienti con insufficienza cardiaca allo stadio terminale sono notevolmente migliorati con le nuove generazioni di dispositivi di assistenza ventricolare sinistra, le infezioni specifiche della LVAD sono importanti cause di morbilità, mortalità e riammissioni ospedaliere in questi pazienti. Abbiamo eseguito un’analisi retrospettiva di tutte le infezioni della trasmissione in pazienti sottoposti a impianto di LVAD in un singolo centro cardiochirurgico. Tra giugno 2013 e marzo 2017, 51 pazienti sono stati sottoposti a impianto di LVAD. Tra questi, 12 hanno ricevuto Heart Ware LVAD, 34 Heart Mate II LVAD e 5 Heart Mate III LVAD. L’obiettivo finale della terapia con LVAD era la terapia definitiva in tre pazienti e il ponte al trapianto in 48 pazienti. I tassi di sopravvivenza ad un mese, sei mesi e a un anno sono risultati rispettivamente del 90%, 85% e 81%. Cinque pazienti hanno sviluppato infezioni da trasmissione. Il tempo mediano tra l’impianto di LVAD e le infezioni da trasmissione è stato di 126 giorni. Uno di questi pazienti è stato sottoposto a trapianto cardiaco. Due pazienti sono stati trattati con antibiotici e riposizionamento della driveline chirurgica con ampio sbrigliamento della ferita. Due pazienti con infezione cronica sono stati trattati in modo conservativo con una regolare pulizia della ferita. Si conclude che le infezioni da driveline rimangono una seria sfida terapeutica. Con lo sviluppo di tecniche chirurgiche e nuovi dispositivi, è possibile ridurre la morbilità e aumentare il tasso di sopravvivenza nei pazienti con impianto di LVAD.